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Acireale

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Acireale
Acireale - Bandiera
   
Acireale - Stemma
       
Stato: bandiera Italia
Regione: Stemma Sicilia
Provincia: Provincia di Catania-Stemma.png Catania
Coordinate: 37°36′45″N 15°09′56″E / 37.6125, 15.16556Coordinate: 37°36′45″N 15°09′56″E / 37.6125, 15.16556
Altitudine: 161 m s.l.m.
Superficie: 39,96 km²
Abitanti:
52.914 g.f. marzo 2009(demo-istat)
Densità: 1324 ab./km²
Frazioni: Vedi elenco
Comuni contigui: Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant'Antonio, Giarre, Riposto, Santa Venerina, Zafferana Etnea
CAP: 95024
Pref. telefonico: 095
Codice ISTAT: 087004
Codice catasto: A028
Class. sismica: zona 2 (sismicità media)
Class. climatica: zona C, 978 GG
Nome abitanti: acesi (in siciliano Jacitani)
Santo patrono: Santa Venera
Giorno festivo: 26 luglio
Il comune si trova qui
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
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Acireale (Jaciriali o più comunemente Jaci in siciliano) è una città italiana di 52.914[1] abitanti in provincia di Catania, il più popoloso ed importante dopo il capoluogo. Di incerta origine, oggi l'impianto urbanistico è quello tipico delle città tardo-medievali della Sicilia. Sorge a metà della costa jonica siciliana a 15 km da Catania. I suoi abitanti si chiamano acesi (jacitani in siciliano). È sede della diocesi di Acireale.

Il comune di Acireale nella provincia di Catania

Indice

Geografia

La città è stata costruita in un altopiano su di un terrazzo di origine lavica, chiamato la Timpa che, con i suoi 150 metri di altezza, la pone quasi a strapiombo sul mare Ionio. La costa, dove sorgono diverse borgate, è caratterizzata dalla scogliera di origine lavica. Vi è anche una certa ricchezza di sorgenti d'acqua e di verde e la zona circostante è coltivata, soprattutto ad agrumi.

Vista della città nel XVII secolo (G. Platania, 1657, Pinacoteca Zelantea)

La popolazione è distribuita per poco più del 60% in città e la restante parte risiede nelle diverse frazioni, in un territorio molto antropizzato. Le dinamiche demografiche vedono un certo drenaggio di popolazione, dalla città alle frazioni ed anche ai comuni vicini, specie quelli di Aci Catena, Aci Sant'Antonio e Santa Venerina divenuti in parte periferia della città. Molto strette sono le relazioni con la vicina Catania, caratterizzati da pendolarismo sia per gli studi universitari che per ragioni di lavoro. Acireale è, dopo la città capoluogo, il comune più popoloso e importante della provincia di Catania e dell'Area metropolitana[2].

Collegamenti

I collegamenti principali della città sono l'autostrada A18 che collega Messina a Catania e la stazione ferroviaria delle Ferrovie dello Stato con un traffico di treni a lunga percorrenza e d'interesse regionale verso Catania e Messina. Buona parte della viabilità nel territorio è su strade provinciali e sulla strada statale 114 (l'antica Via consolare Valeria). Esistono dei porti pescherecci a Pozzillo, Santa Tecla, Santa Maria La Scala, Stazzo e Capomulini questi ultimi due sono anche piccoli porti turistici.

Mobilità

In città esiste un servizio di mezzi pubblici, ma essi sono sottoutilizzati e la mobilità locale è affidata prevalentemente ai mezzi privati. Esiste un servizio di bus verso Catania, i comuni limitrofi, ed alcune destinazioni nazionali.

Storia

Toponimo

Il nome della città deriva dalla mitologia greca, in cui vi era posto per una divinità chiamata Aci. Questi era un pastore di cui si innamorò Galatea, di cui a sua volta era innamorato il ciclope Polifemo che schiacciò il rivale sotto un masso. Dal sangue del pastore nacque un fiume[3] chiamato Akis dai greci, oggi "scomparso" sottoterra, ma che riaffiora come sorgente nei pressi di Santa Maria la Scala in una sorgente chiamata " u sangu di Jaci" (il sangue di Aci)[4]. Il nome della città ha subito dunque una lenta evoluzione: diventò Jachium sotto i bizantini, Al Yag con gli arabi e quindi Aci d'Aquila (o Aquilia) con gli spagnoli. Nel XIV secolo la città si stabilì nel territorio attuale (prima sorgeva nei pressi del castello di Aci, oggi Acicastello) con il nome di Aquilia Vetere prima, e di Aquilia Nuova in seguito. Il nome Acireale fu attribuito alla città, secondo la tradizione, da Filippo IV di Spagna solo nel 1642[5].

Una capitale "semi-perfetta"
Piazza Duomo agli inizi del Novecento

Al centro di ricchi traffici mercantili e popolata da nobili e ricchi artigiani per secoli, Acireale è stata vicina spesso ad affermarsi come capitale, specie nei confronti degli altri casali vicini a cui fornì sia le menti che finanziamenti. Tuttavia la storia della città caratterizzata da crescite e crisi la farebbero meglio definire come capitale "semi-perfetta". Acireale non fu mai capitale (tranne un brevissimo periodo nel XVI secolo, con gli Alagona) ed a testimonianza quasi eloquente di questo paradosso può essere portato il Duomo, realizzato nelle maestose forme tardo-barocche secoli prima che la città fosse elevata a sede di Diocesi, le chiese, i palazzi nobiliari e tutto il suo centro storico o la stessa riacquisizione della demanialità operata con una onerosa tassazione delle mercanzie, avvenuta fra l'altro ben due volte.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia di Acireale.

Si narra che Acireale e le altre Aci trassero la propria origine da Xiphonia, una misteriosa città greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e Ovidio fecero risalire il mito della fondazione alla storia d'amore tra Galatea e Aci, ucciso per gelosia dal ciclope Polifemo. In epoca romana nello stesso territorio nacque una città chiamata Akis, e che storicamente partecipò alle guerre puniche. Nel Medioevo il borgo si consolidò attorno al castello di Aci e solo nel Trecento una decina di nuclei familiari si spostò più a nord, dove nacque Aquilia (Aci d'Aquila) o Aquilia Nuova, primo punto stabile dell'odierna città. Il Cinquecento fu importantissimo per Aquilia Nuova, dove si consolidò un forte ceto mercantile che portò una notevole ricchezza alla città e si insediarono diverse corporazioni ed ordini religiosi lasciando una impronta indelebile tanto chee ancora oggi spesso viene citata come «la città dalle cento campane».

  « Acireale è una sorta di medioevale Avignone sede di tutte le possibili corporazioni e ordini, religiosi e conventi ed istituti e collegi e perfino sei licei cattolici (oltreché di uno statale)... »
 
(Carlo Levi Tracce della memoria, pagina 98.)

Nel 1528 l'imperatore Carlo V la eresse a comune. Nel Seicento, il territorio di Aquilia perse molti territori (divenuti universitas, cioè città) ma ottenne il nome odierno, grazie all'intervento del re Filippo IV nel 1642. L'11 gennaio 1693 la città fu in parte distrutta dal terremoto, che sconvolse tutta la Sicilia sud-orientale. Nel 1848 fu uno dei principali centri dei moti in Sicilia. Nel 1873 con l'apertura dello stabilimento termale S. Venera e l'inaugurazione dell'annesso Grand Hotel des Bains Acireale divenne un centro termale di una certa notorietà. Nel 2005 ottiene il titolo di Città (di cui pochissimi comuni italiani possono fregiarsi, tra cui, nella stessa provincia, Paternò, Caltagirone e Catania), ottenuto con D.P.R. del 30 novembre 2005.

Simboli

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Stemmi dei comuni della Terra d'Aci.

Lo stemma attuale di Acireale si ricollega al sigillo dell'“Universitas di Aci” concesso al tempo dell'ottenimento dell'autonomia comunale. La blasonatura attuale, modificata con delibera del consiglio comunale del 6 dicembre 2008, è la seguente:[6]

  « Di cielo, al mare di azzurro fluttuoso d'argento sostenente a sinistra lo scoglio di grigio al naturale uscente dal fianco sinistro; esso scoglio sostenente il castello triturrito d'oro, la torre centrale più alta e più larga, esso castello, murato di nero, merlato alla guelfa, il fastigio di cinque, le torri ognuna di tre, esso castello, aperto di nero finestrato dello stesso, tre poste in fascia; le torri ognuna di due ordinate in palo; la torre centrale sostenente il leone d'oro uscente, linguato di rosso, coronato all'antica d'oro, tenente, con le zampe anteriori l'asta di nero munita del vessillo bifido e svolazzante a destra di rosso caricato dalla croce d'oro, esso castello accompagnato a destra da tre faraglioni fortemente cuspidati di grigio al naturale fondati sul mare; il tutto accompagnato nel cantone destro del capo dalle lettere maiuscole A e G d'oro. Ornamenti esteriori da città »
   

Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Luoghi d'interesse

Paolo Vasta e la scuola tardo barocca acese
Paolo Vasta, "Martirio di San Sebastiano" (coro Basilica San Sebastiano)

Paolo Vasta, architetto e pittore, fu il caposcuola di una corrente di artisti locale a partire dall'apertura, nel 1734, di ritorno da un lungo periodo romano, di una bottega d'arte in città. La bottega riuscirà a godere di una certa fama ed egli avrà alcuni famosi apprendisti fra cui Vito D'Anna, palermitano, considerato uno dei maggiori esponenti della pittura siciliana del XVIII secolo, Michele Vecchio, Giuseppe Grasso Naso, il figlio Alessandro ed altri.

Piazza del Duomo

Il centro di Acireale è la Piazza del Duomo, su cui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città, tra cui la Chiesa Cattedrale, la Basilica dei Santi Pietro e Paolo, il Palazzo del Comune, il Palazzo Modò.

La Cattedrale è dedicata a Maria Santissima Annunziata, ma è comunemente attribuita al culto di Santa Venera, la patrona. L'impianto originale risale al XV secolo ed è stato rimaneggiato nei secoli successivi. All'interno si trovano opere di Pietro Paolo Vasta, Antonio Filocamo, Giuseppe Sciuti, Francesco Patané, Vito D'Anna e Giacinto Platania.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Cattedrale di Acireale.

La Basilica dei Santi Pietro e Paolo fu costruita nel 1550 e ricostruita nel 1608. Ha un prospetto barocco, progettato da Vasta nel 1741. Il campanile è del XIX secolo; un secondo campanile, pur se progettato non venne mai realizzato. L'interno, a navata unica, fu ristrutturato dopo il terremoto del 1818. Vi si trovano alcune tele del Vasta, di Giacinto Platania ed una statua del Cristo alla Colonna, di autore ignoto, molto venerata in città e tradizionalmente portata in processione ogni 70 anni.

La Loggia Giuratoria o Palazzo del Comune, di chiaro impianto scenografico barocco, fu progettata dopo il 1640, rimaneggiata nel XVIII secolo e danneggiata dai terremoti nel 1783 e 1818. Da ammirare i mascheroni, le mensole che reggono le balconate, e le opere in ferro battuto e il balcone ad angolo. All'interno, vi è una esposizione di divise militari d'epoca.

Il Palazzo Modò (ex Teatro Eldorado) è un palazzo, che non prospetta direttamente sulla piazza ma ne è defilato. Della originaria struttura rimangono due balconi con reggimensole baroccheggianti, dei mascheroni ed il nome del teatro Eldorado, realizzato al suo interno nel 1909 ed attivo sino al primo dopoguerra.

La pavimentazione della piazza è stata recentemente rinnovata (la consegna dei lavori è avvenuta l'11 maggio 2009) il che, se unito al restauro della Basilica dei SS. Pietro e Paolo, ha fatto sì che cambiasse volto. I lavori sono stati affidati agli architetti Paolo Portoghesi e Vito Messina e all'ingegnere Aldo Scaccianoce i quali, reputando che le mattonelle in cemento stonassero con lo stile Barocco che caratterizza la città, hanno usato per la nuova pavimentazione pietra lavica e pietra marmorea bianca di Comiso. Il particolare disegno del piano ricorda l'interno di una cupola vista dal basso verso l'alto [1]; inoltre, al centro della piazza è stata realizzata da vari artigiani acesi, fra cui il carrista del carnevale di Acireale Parlato, un'incisione raffigurante il nuovo stemma della città.[2]

Centro storico

Basilica Collegiata di San Sebastiano (fine 1800)

Nel centro storico vi sono altri palazzi, chiese e monumenti di grande interesse.

La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea è un'istituzione del XVII secolo, ospitata in un palazzo neoclassico realizzato nel XIX secolo dall'Ingegnere Mariano Panebianco, che raccoglie alcune collezioni d'arte e di testi antichi. È visitabile su richiesta al personale.

La Basilica Collegiata di San Sebastiano è la chiesa più importante di Acireale, dichiarata monumento nazionale. Realizzata a partire dal Settecento, presenta una facciata a più ordini, preceduta da una balaustra. L'interno è ricco di affreschi di Paolo Vasta.

Il fercolo di San Sebastiano in processione

La Chiesa di Sant'Antonio da Padova è la più antica chiesa della città, forse l'unica che risale al periodo di Aquilia Nuova. Rimaneggiata nei secoli, anche a causa dei terremoti, conserva un bel portale in stile gotico. La chiesa era inizialmente intitolata a san Sebastiano e sede dell'antica confraternita dedicata al santo. Solo dopo la costruzione della nuova chiesa di San Sebastiano, venne dedicata al culto di sant'Antonio. Al suo interno si possono ammirare affreschi e tele di Alessandro e Pietro Paolo Vasta. Lo stesso Paolo Vasta, mentre lavorava al suo interno, colto da malore cadde da una impalcatura subendo l'incidente che gli costò la paralisi.

La Chiesa di Santa Maria del Suffragio appare quasi asimmetrica rispetto alla strada ed ha la facciata rivolta al mare. Tradizionalmente la necessità della costruzione della chiesa è attribuita alle mogli dei pescatori, che poco abbienti si trovavano a disagio nelle ricche e sontuose chiese frequentate dalla nobiltà cittadina. La chiesa fu realizzata nel XVII secolo. L'interno è ricchissimo di affreschi, tra cui Il Mistero dell'Eucaristia di Pietro Paolo Vasta sulla volta.

La Chiesa di San Camillo ha una facciata esterna molto scarna, ma è riccamente decorata all'interno. Realizzata nel 1621 a navata unica, fu affrescata da Paolo Vasta con le Storie del Vecchio Testamento con soggetto femminile e, per questo, definita da alcuni come la Chiesa delle Donne.

Il Corso Umberto è il passeggio della città, via lungo la quale prospettano i diversi palazzi nobiliari. Svoltando a sinistra, dopo circa 350 m, si arriva in Piazza Garibaldi (detta 'la piazzetta', dagli acesi), dove è collocata al centro la statua dedicata ai caduti dello scultore acese Michele La Spina. Inoltre nel lato ovest della piazza prospetta il Teatro Maugeri, molto in voga negli anni sessanta. Proseguendo in Corso Umberto, per altri 500 m, si raggiunge Piazza Indirizzo, dove sulla destra si trova l'ingresso alla Villa Belvedere, inaugurata nel XIX secolo e nel lato a nord il prospetto della Chiesa dell'Indirizzo, in stile neoclassico. Sono di minore importanza i palazzi nobiliari Musumeci (con portale d'ingresso in pietra lavica scolpita) e Calanna e le chiese di San Biagio, Santa Maria degli Angeli, della Madonna del Carmelo nel quartiere Carmine, San Domenico, San Filippo Neri, Santo Rocco, Maria Santissima Odigitria e Maria Santissima Maddalena. Altre chiese si trovano dislocate nei vari quartieri del Comune e il numero totale giustifica l'appelativo di città dai cento campanili.

Periferia

L'ingresso delle terme di Santa Venera nel 1921.

Alla periferia sud si trovano le terme di Santa Venera. Costruite in stile neoclassico, sorgono all'interno del giardino inglese. Furono inaugurate nel 1873 dal barone Agostino Pennisi di Floristella e nel 1951 vennero acquisite dalla Regione Siciliana. Le terme sfruttano le stesse acque sulfuree-salso-bromo-iodiche, che venivano tradizionalmente utilizzate dai Greci e poi dai Romani, provenienti dalla zona delle antiche terme Xiphonie. A fianco delle terme, per accoglierne gli ospiti, era sorto il Grand Hotel des Bains in stile liberty ; in esso soggiornò Richard Wagner e nella piscina posta all'interno del parco venne girato il film Palombella rossa di Nanni Moretti.

Di più recente costruzione sono gli impianti delle Terme di Santa Caterina (anni ottanta) siti nell'omonima borgata. La frazione di Santa Caterina, separata dalla statale e dalla ferrovia dal centro cittadino, si sviluppa in posizione panoramica a picco sul mare. La presenza della frazione è attestata partire dal XVII secolo. La chiesa dedicata a Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto risale al XVIII secolo.

Nella provinciale per Santa Tecla si trova la chiesa del Presepe (detta anche chiesa di Santa Maria della Neve), dove è possibile ammirare un presepe del Settecento. L'edificio, edificato nell'antro di una grotta lavica nel 1752, espone all'interno una tela di Vito D'Anna.

Altro luogo caratteristico sono le chiazzette una antica trazzera (stradina) che a zig-zag conduce al mare di Santa Maria la Scala e dove si trova la seicentesca Fortezza del Tocco.

Il Santuario di Maria Santissima di Loreto si trova su un'altura ad est della città. Venne edificato a partire dal 1548 dall'eremita Giovanni Maccarrone. La struttura ha la pianta quadrangolare, come dal modello della Casa Santa di Loreto. All'interno affreschi di Paolo e Alessandro Vasta e di Matteo Ragonisi.

Espansione edilizia

L'espansione edilizia della città si è rivolta prevalentemente verso nord, dove il centro urbano del XIX secolo è stato raddoppiato in termini di superficie. Negli ultimi decenni del XX secolo gli interventi di edilizia popolare e residenziale hanno portato all'intensa urbanizzazione dell'area di San Cosmo (o, più correttamente, San Cosimo) dove già esisteva un piccolo borgo già attestato nel XVII secolo e ormai completamente inglobato nella periferia cittadina. Altre zone di sviluppo sono poste ad ovest, nella zona del Santuario di Loreto, (in siciliano U Litu) e delle frazioni di Balatelle (Balateddi) e Piano d'Api.

Frazioni

Aci Platani, Balatelle, Capo Mulini, Guardia, Mangano, Pennisi, Piano d'Api, Pozzillo, Santa Caterina, Santa Maria la Scala, Santa Tecla, Santa Maria degli Ammalati, Santa Maria delle Grazie, Santa Maria la Stella (condivisa con il comune di Aci Sant'Antonio), San Giovanni Bosco, Scillichenti, Stazzo.

Ambiente

L'Etna visto dalle campagne a sud di Acireale

Nel territorio di Acireale ricade l'area in cui sorgeva il bosco d'Aci, oggi ridotto solamente alle frazioni di Santa Maria degli Ammalati e San Giovanni Bosco. Un tempo si estendeva in tutta la zona orientale dell'Etna e ospitava soprattutto querce e castagni. Claudiano lo citò nel mito del ratto di Proserpina e durante la dominazione romana era conosciuto come rifugio per i briganti. Disboscato a partire dal Quattrocento per ricavarne legname, si è ulteriormente ridotto per far spazio alle costruzioni cittadine.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Bosco d'Aci.

Riserve naturali

La Timpa è un promontorio di circa 80 m di altezza a ridosso della costa di Acireale. Dal 1999 è diventata riserva naturale orientata. È caratterizzata da rocce di origine vulcanica a gradinate e da diverse faglie nelle quali cresce una fitta vegetazione; il territorio della riserva si presenta conservato ed in larga parte incontaminato, pur se inserito in un contesto particolarmente antropizzato, come la costa orientale a nord di Catania.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Riserva naturale orientata La Timpa.

Cultura

La città era cresciuta come nella seconda metà del XIX secolo come "Città degli studi" in quanto vi era un patrimonio di diversi collegi e istituti di istruzione superiore che oggi, in assenza di un polo universitario, può considerarsi perduto.

Musei

  • La Biblioteca e Pinacoteca Zelantea istituzione del XVII secolo, raccoglie collezioni d'arte, testi antichi e reperti archeologici.
  • Nel Museo delle Tradizioni Contadine di Aci Platani si trova la ricostruzione di una tipica abitazione di una famiglia contadina etnea del XIX secolo.
  • Il Museo delle Uniformi, ospitato presso il Palazzo del Comune in piazza Duomo raccoglie una collezione di uniforme storiche a partire dalla fine del XVIII secolo.
  • Il Monetario Floristella, che attualmente si trova presso il Museo Archeologico Regionale di Siracusa ed è in attesa di una collocazione in città, raccoglie la collezione numismatica di Agostino Pennisi di Floristella.
  • Il Teatro dell'Opera dei Pupi di Capomulini, condensa negli spazi espositivi la importante tradizione dei pupari acesi tramandata per generazioni.

Manifestazioni

La prima manifestazione di grande rilievo che si svolge ogni anni ad Acireale è la Festa di San Sebastiano, il 20 gennaio. La festa religiosa consiste in una processione che parte in mattinata dalla Basilica con in testa la statua di San Sebastiano e si sposta per la città toccando i quartieri storici e quelli più moderni.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Festa di San Sebastiano di Acireale.
Il carro allegorico vincitore del Carnevale 2006.

A febbraio, è il turno del Carnevale, considerato una naturale continuazione della festa religiosa. La festa è considerata tra le più importanti della Sicilia ed è abbastanza conosciuta anche in Italia. Il primo carnevale di cui si abbia notizia si tenne nel 1594 e si è proseguita la tradizione ogni anno, salvo nei periodi bellici e dopo il terremoto del Val di Noto. Oggi è accompagnato da una competizione per i carri allegorici, infiorati e in miniatura più belli.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Carnevale di Acireale.

In estate, la festa più importante è quella della santa patrona, Santa Venera, che si svolge il 26 luglio. La festa del Natale è inoltre molto sentita e viene onorata con delle feste in piazza.

Miti e leggende

Ad Acireale alla storia si affianca spesso la leggenda, soprattutto nel mito della fondazione. Tra le leggende Aci e Galatea, l'avventura di Ulisse contro il ciclope Polifemo, un bosco nato dalla vendetta di Zeus contro dei giganti ed una leggenda sulla fuga dell'esercito Cartaginese davanti ad una colata dell'Etna.

  • La leggenda, da cui poi nascerebbe anche il nome della città e dei casali fu l'idillio di amore fra Aci e Galatea (la citano Ovidio nelle Metamorfosi e poi Teocrito, Virgilio, Posidippo, Filosseno, Callimaco, Ermesianatte e Eufonione). Galatea, bellissima ninfa era innamorata di Aci semplice pastorello. Il loro amore era contrastato da Polifemo, terribile ciclope che, infuriato dalla gelosia, scagliò contro il pastorello un enorme masso, provocandone la morte. La ninfa, disperata per la perdita di Aci, supplicò gli Dei affinché lo restituissero in vita ed essi, accogliendo le preghiere, trasformarono il pastorello in un fiume eterno, chiamato Aci. Il fiume sfocia nella frazione di Santa Maria la Scala ed ha un caratteristico effetto rossiccio, dato dalla presenza di ferro, che nella leggenda vie attribuito al sangue di Aci.
  • Nella Odissea di Omero, il viaggio di Ulisse e dei suoi compagni lungo e pieno di insidie, la grotta del ciclope Polifemo si sarebbe trovata nei pressi del promontorio di Capomulini. Il re di Itaca quando con l'astuzia accecò il ciplope si mise in fuga e venne ostacolato da Polifemo che scagliò enormi massi. I massi nella tradizione sarebbero rappresentati dagli attuali faraglioni di Acitrezza.
  • Claudiano scrisse nella Gigantomachia dei Giganti che dopo aver tentato la scalata all'Olimpo per punizione di Zeus e degli Dei caddero nel Lucus Jovis (oggi il Bosco d'Aci). Nello stesso bosco si sarebbero potute scorgere, come riportato sempre nella stessa opera, sia le pelli che le teste recise di questi sfortunati in strazianti espressioni di dolore tanto che persino Polifemo vi si teneva lontano.[7]
  • Si narra che l'eruzione del 396 a.C., che storicamente investì e stravolse il territorio acese, avrebbe anche terrorizzato e messo in fuga la flotta cartaginese comandata da Imilcone che si preparava ad uno sbarco durante la seconda guerra punica.

Personalità legate ad Acireale

La città ha dato i natali o avuto tra i suoi cittadini :

Mass media

Acireale è sede delle emittenti televisive locali REiTV (Canali 63, 67, 69), Teleradio Acireale (Canale 44) e Canale 9 (Canale 64) e delle emittenti radio Radio Aci Broadcasting (FM 98,1 - 98,3 - 98,4 - 99,6 - 102,5 Mhz), Radio Digital Sound (ex Studio Aquilia Sound) (FM 95,9 - 96,4 - 100,8 - 101 Mhz) e Radio Etna Espresso (FM 100,2 - 100,5 - 105,7 Mhz). In città si pubblicano il settimanale Il Gazzettino del Sud, "Akis" e il quindicinale cattolico "La voce dell'Jonio". Dal 1° dicembre 2008 è, inoltre, uscito online un settimanale telematico d'informazione proprio su Acireale e sulle altre Aci.Il giornale si chiama"L'Eco delle Aci" ed è possibile visualizzarlo al seguente link: www.ecodelleaci.it

Cinema

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Elenco dei film girati nella Provincia di Catania.
Laura Antonelli e Turi Ferro in Malizia, nello scenario di piazza Duomo

Acireale ha ospitato il set di alcuni importanti film:

Gastronomia

Granita alla mandorla con brioche

La granita, ottimo alimento rinfrescante dall'afa estiva ad Acireale è considerato quasi un rito. Nato probabilmente dalla tradizione dei «nevaroli» che dall'Etna trasportavano la neve sino in riva al mare, quando ancora non esisteva il frigorifero, in città l'invenzione della granita è attribuita a Francesco Procopio dei Coltelli un ingegnoso trezzoto che con il café «le Procope» fece successo nella Parigi del XVII secolo. Generalmente viene servita nella sua ricetta di base al gusto di mandorla ed accompagnata da brioche. Un altro alimento tipico dell'estate acese è il seltz con limone e sale, venduto dai numerosi chioschi che si trovano per le vie della città.

Inoltre, è rinomata la pasticceria, che ha nelle zeppole di riso con miele (definite anche crispelle di San Giuseppe in altri comuni), nei cannoli ripieni con crema di cioccolato, crema o ricotta, nei prodotti di pasticceria mignon e nella gelateria artigianale le sue punte di diamante, e la tavola calda con prodotti freschi di forno (arancini, "cartocciate", "cipolline" ecc.) nonché prodotti da colazione dolci (cornetti, panzerotti, "raviole" con ripieno di ricotta, "iris" con ripieno di crema di cioccolato o crema) . Nelle borgate marinare vi sono molti ristoranti che propongono menu a base di solo pesce fresco.

Curiosità

  • Acireale si fregia di essere stata la prima città insorta ad innalzare il tricolore in Sicilia nel 1860 dopo lo sbarco dei Mille[9].
Il francobollo dedicato alla città

Economia

La "Riviera dei limoni"
Lemon.jpg

Il limone arrivò in Sicilia con gli arabi nel X secolo e da allora ha avuto una certa diffusione nell'isola. Ad Acireale però la coltura dell'agrume venne introdotta solo a fine XIX secolo e sviluppata dagli anni cinquanta. Il successo baciò nuovamente la città che rifiorì sull'onda di un business che fece di Acireale la capitale del limone, generando anche un importante indotto che interessava buona parte della provincia di Catania e quelle vicine di Messina e Siracusa. Ma la posizione di successo ottenuta venne successivamente erosa dalla agguerrita concorrenza internazionale e dai mutati equilibri politici ed economici e numerose aziende agricole che non seppero adattarsi alle mutate condizioni del mercato fallirono o vennero fortemente ridimensionate. Oggi a testimonianza di quel periodo rimangono i sempreverdi giardini di limone e la denominazione di Riviera dei Limoni, mentre parte degli stabilimenti destinati alla lavorazione sono stati destinati a spaziosi esercizi commerciali. Attualmente la produzione dei limoni e degli agrumi in genere è concentrata in diverse cooperative di medio-grandi dimensioni ed è prevalentemente destinata alla industria delle essenze data la particolare qualità. La parte di produzione destinata invece alle aziende di trasformazione alimentare è residuale ed una quota ancora minore al consumo.

Acireale fu un forte centro economico, culturale ed artistico nei secoli successivi al XVI, destinata a scontrarsi e rivaleggiare, oltre che con la vicina Catania, anche con i centri di Messina e Palermo. Le sue fiere che richiamavano mercanti da diverse parti ed i privilegi spettanti dalla demanialità favorirono l'afflusso dei capitali e l'affermarsi di un forte ceto mercantile. Tuttavia la sua storia, come quella di molte altre città, si caratterizzò per una serie di crisi, dovute a catastrofici eventi naturali o cause economiche e da rinascite vigorose, caratterizzate anche dalla tenacia e lungimiranza dimostrata dai propri avi come in occasione delle diverse riacquisizioni della demanialità e la costituzione della diocesi.

Rimasta in bilico più tempo fra centro locale e la possibilità di fare il salto ed affermarsi a quarto polo urbano, culturale ed economico dell'isola, soffre oggi di una incerta collocazione anche a causa della crisi dell'agrumicoltura, su cui basava parte del proprio successo economico e di uno stentato passaggio ad una vocazione più turistica e commerciale.

Le attività economiche principali sono il turismo, la ristorazione e l'edilizia. Sono sviluppate anche le attività commerciali, specie nel settore automobilistico che si è affermato a partire dalla seconda metà degli anni novanta. Nel settore primario sono importanti sia l'agricoltura che la pesca, inoltre sono sviluppate le attività di produzione di semipreparati e quelle connesse con la conservazione e la commercializzazione della produzione. Attività marginali sono l'imbottigliamento di acque minerali (Acqua Pozzillo) ormai dismessa e di bevande in genere.

Il centro cittadino offre i principali servizi amministrativi, finanziari e commerciali negli standard di una grossa città di provincia.

L'acquedotto comunale garantisce la fornitura continua (grazie anche alla relativa ricchezza di sorgive nel territorio), mentre è incompleta la metanizzazione delle frazioni.

La città appare immune dal controllo mafioso, mentre in realtà il problema esiste, essendo la macro-criminalità infiltrata spesso nei diversi settori produttivi, sociali, finanziari e politici che alcune in alcuni casi si mostrano compiacenti in altri sottomessi. Il problema della microcriminalità è invece di scarsa rilevanza.

Dal 1999 la costituzione di un comitato per l'istituzione della provincia di Acireale ha dato voce ad una delle aspirazioni che insieme alla costituzione di una università ed a quella della Diocesi (quest'ultima però realizzata) sono ambite da quasi due secoli dagli acesi.

Amministrazione

Sindaco: Antonino Garozzo (Forza Italia) dal 18/06/2004
Centralino del comune: 095 895111
Posta elettronica: sindaco@comune.acireale.ct.it

Gemellaggi

Sport

Lo sport più seguito è il calcio. La prima squadra è l'Acireale Calcio, che in passato ha preso parte a due campionati in Serie B (1993-94 e 1994-95) e diversi in Serie C. Dopo il fallimento dell'estate 2006, milita in Eccellenza.L'Acireale Calcio 1946, nel marzo del 2010, con due giornate di anticipo, conquista la Serie " D " .

Altri sport praticati sono il basket, con la squadra maschile della Polisportiva Basket Acireale, che milita nel campionato nazionale di serie C dilettanti, e quelle sia maschili che femminili del Basket San Luigi Acireale; la pallavolo con l'Aquilia Acireale; la pallamano con la Società Sportiva Pallamano Acireale; la pallanuoto con la Polisportiva Pozzillo Acireale (ricordata dal regista Nanni Moretti nel film Palombella rossa) e la Polisportiva Acese, nel 2007 tornata in serie B; il l'Acireale, promosso in serie B nazionale; il pattinaggio con l'Unione Sportiva Galatea. La città vanta una solida tradizione anche nella scherma: nell'aprile 2008 ad Acireale si sono svolti i campionati mondiali categoria juniores e cadetti.

Impianti sportivi

Il Tupparello

Quasi tutti gli sport sono praticati in città, pur con alcune difficoltà dovute alla carenza di strutture sportive. Vi sono due palazzetti dello sport: uno da circa 6.000 posti[senza fonte] ed uno con capienza di 1.200 spettatori[senza fonte]. Lo Stadio Tupparello è dotato di campo in erba, pista di atletica è ha una capacita di 6.800 posti a sedere. . Dispone, inoltre, di un campo di calcio regolamentare, dotato di tribune per circa 3.000 spettatori, in terra battuta, vari campi di calcio a 5 o pallamano con tribunette. Infine, Acireale possiede diverse palestre scolastiche, una pista di pattinaggio regolamentare ed una piscina di pallanuoto con tribuna da 400 spettatori, inaugurata nel 1977, in occasione della gara decisiva per la promozione della Pozzillo nella serie B di pallanuoto maschile.

Note

  1. ^ Statistica Istat al 30 giugno 2008 da
  2. ^ Il comune risulta appartenente all'Area Metropolitana di Catania - fonte Anci Sicilia
  3. ^ Approfondimento a cura del Centro studi storico-sociali siciliani
  4. ^ Articolo su ilficodindia.it
  5. ^ Articolo su siciliatourist.tv
  6. ^ Il consiglio comunale approva il nuovo stemma della città
  7. ^ http://www.provincia.catania.it/Il_Territorio/Territorio_ed_Ambiente/Pianificazione_Territoriale/pdf/9_7.pdf
  8. ^ Marco Giusti, Stracult. Dizionario dei film italiani, Frassinelli, 2004. 617,618 ISBN 8876848134
  9. ^ Citazione da Rizzo S. in Acireale. Guida monumentale e turistica, edito ad Acireale 1977.
  10. ^ Citazione dal libro La Sicilia ed il cinema, edito da Maimone a Catania.
  11. ^ Citazione dalla voce Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI).

Bibliografia

  • AA.VV., Acireale (speciale della rivista Kalos), Edizioni Ariete, Palermo.
  • Blanco M., Gli affreschi di Pietro Paolo Vasta nelle antiche chiese di Acireale, edizioni Clio, 2003.
  • Brocato D., Scarcella G., Castelli e luoghi fortificati della provincia di Catania, edito da Apt Catania, 2004.
  • Gravagno G. - La Storia di Aci, Acireale 1992.
  • Gravagno M.C. - Aci nei secoli XVI e XVII, Acireale 1986.
  • Marino A. (a cura di) - Acireale, una città attraverso il barocco, ed.Skira, Milano 1999
  • Pennisi A., Rizzo G.E. - Siciliae Veteres Nummi, la collezione numismatica Pennisi di Floristella - Acireale 1940, Ed. Stianti
  • Raciti Romeo V. - Acireale e Dintorni. Guida storica monumentale, Acireale, 1927 (ristampa curata da Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale, 1980)
  • Raccuglia S. - Storia di Aci, ristampa, edito dalla Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1987.
  • Rizzo S. - Acireale. Guida monumentale e turistica, Acireale 1977.
  • Vigo L. - Guida di Acireale, Accademia degli Zelanti e dei Dafnici, Acireale 1870 ca.
  • Ignoto P.-" Guida alla Ristorazione ed alla Ospitalità nella Sicilia Orientale, Acireale(CT) / Porto Empledocle (AG) 2006.
  • Vecchio N. , Cali' F.( a cura di) -"Per una storia dello Scautismo Acese, 1944/ 1974, i primi trent'anni dell'Acireale 1° " - Galatea Editrice, Acireale 2007.

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